DOPO IL RIVA...

 Il PRIMO 100 E LODE del Serafino Riva:
'Tutta la scuola ha preso 100 e lode insieme a me!'

Giuseppina Morandi è stata una studentessa del nostro Istituto, diplomata nell’anno scolastico 2009-2010, dopo aver frequentato cinque anni di Liceo Scientifico PNI. 'Studentessa modello', Giusy ha raggiunto ottimi risultati nella sua carriera scolastica: è proprio lei il primo '100 e lode' della scuola! L’abbiamo intervistata per complimentarci e godere della sua grande soddisfazione…

Che cosa si prova ad essere il primo '100 e lode' della scuola?
Tutta la scuola ha preso 100 e lode insieme a me! Ovviamente sono felicissima del risultato però il merito non è solo mio ma anche dei professori che ci hanno preparato.
E’ una bella rivincita quella che si è presa il 'Serafino Riva', visto che troppo spesso viene ingiustamente screditato e sono contenta di aver contribuito anche io con il mio voto!
Ti aspettavi di ottenere un voto così alto all’Esame di Stato?
Speravo in un bel voto, più che per l’Esame, per lo studio nei cinque anni. Però il 100 e lode fa ancora uno strano effetto…
Hai dovuto fare molti sacrifici per raggiungere questo risultato?
Sì, ho studiato molto, non solo nell’ultimo semestre; ho cercato di impegnarmi tutti gli anni, perché se lo studio è costante i risultati arrivano di conseguenza.
E poi, in fondo, non sono stati sacrifici: sì, ho dovuto rinunciare a qualche ora di tempo libero, ma l’ho fatto volentieri, non mi sono pentita.
Di certo un risultato ottimo come il tuo porta con sé anche tanta passione…
Sì, lo ammetto. E’ strano a dirsi, però lo studio è una passione; mi piace poter sempre imparare qualcosa di nuovo, mi piace confrontarmi con materie diverse. Lo studio, secondo me, non deve essere un lavoro; certo è un impegno, ma credo vada vissuto serenamente, come una possibilità di crescita.
Come procedono i tuoi studi?
Adesso frequento la facoltà di ingegneria civile a Brescia; la scelta è stata difficile e fino all’ultimo ero indecisa. Poi la passione per la matematica ha scelto per me. E’ ancora presto per capire se è questa la mia strada, però è una facoltà interessante e mi trovo molto bene.
Che progetti hai per il futuro?
Il mio futuro è ancora un grande punto interrogativo e per ora cerco di concentrarmi sul presente. A livello lavorativo mi piacerebbe trovare un’occupazione che rispecchi i miei studi; avere la possibilità di progettare infrastrutture e, perché no, cercare di migliorare la vivibilità delle città, sarebbe entusiasmante. Per ora sono sogni, però chissà, magari un giorno…
Un consiglio per raggiungere i tuoi risultati…
E’ difficile dare un consiglio. L’unico suggerimento è quello di appassionarsi a ciò che si studia, di non viverla come una costrizione, di non limitarsi a studiare, ma di cercare sempre di capire ciò che è scritto sui libri. Non sempre si riesce a ottenere il risultato sperato, ma se ci sono impegno e costanza le soddisfazioni arrivano. Quindi mai abbattersi!

Giulia Chitò 4AL


'FINALMENTE E' FINITA!'
Molti, dopo la maturità, avranno pronunciato questa frase, soprattutto dopo aver trascorso mesi e mesi sui libri con l’ansia x l’esame. Una volta finito si possono passare delle vacanze stupende, liberi da tutto.
Liberi, ma solo fino a un certo punto. Arriva l’ansia da università…
“E adesso che facoltà scelgo?”
Cominciano i dubbi, le idee e le proposte di amici e genitori; eppure la maggior parte finisce per scegliere all’ultimo momento.
“Ho deciso, provo con questo..”
Si ricomincia a studiare e si spera di riuscire a entrare in quella facoltà dove il numero è chiuso. L’Esame si fa come si può e dopodichè, si incrociano le dita.
“Speriamo mi prendano.”
So cosa si prova.. si, grazie a mia sorella. Dopo la maturità ha cercato di godersi i pochi mesi di libertà e subito dopo ha ricominciato a studiare. Finito con l’ERICA ha cambiato totalmente prospettiva e ha deciso di dedicarsi a medicina, o meglio biotecnologie mediche.
Naturalmente il numero di possibili iscritti a quel tipo di facoltà era chiuso, per questo ha dovuto affrontare un esame. Si è arrangiata come ha potuto: ha rispolverato vecchi libri di chimica e fisica e ha cominciato a studiare.
Purtroppo in quella facoltà prendevano solamente i primi cento che passavano l’esame e mia sorella non era tra quelli. Piccoli errori l’hanno portata duecentesima su più di seicento partecipanti all’esame. Così dopo la brutta notizia, ha deciso di iscriversi alla facoltà di biologia, che non era a numero chiuso. In questo modo avrebbe affrontato gli stessi esami della facoltà alla quale voleva partecipare e l’anno dopo avrebbe riprovato ad entrare a biotecnologie mediche.
Rassegnata, ha continuato le vacanze nel miglior modo possibile, lasciando da parte ogni libro di scuola.
Aveva già programmato tutto: casa, trasporto, libri.. ma un mesetto prima che cominciasse la scuola, a casa, riceviamo una telefonata. Mia mamma risponde e si nota subito una faccia perplessa.. invita mia sorella a raggiungerla e dopo una decina di minuti ripone il telefono; non sapevo ancora niente, ma dall’urlo di gioia che ha fatto mia sorella in quel momento, avevo già capito tutto!
Era contentissima e dopo un attimo di “panico” ci ha spiegato quello che era successo.
Alla facoltà di biotecnologie mediche si sono liberati molti posti, altri ragazzi, probabilmente presi a medicina, si erano ritirati. Così hanno chiamato mia sorella e le hanno comunicato che, se voleva, poteva entrare in quella facoltà.
Fortunatamente l’università che tratta questo indirizzo si trova a Milano, nella stessa università di biologia; così mia sorella non ha avuto molti problemi per la casa o i trasporti, più che altro ha dovuto girovagare per la città, alla ricerca della segreteria e fare la nuova iscrizione.
“Che fortuna! Posso cominciare subito con la facoltà che volevo!”
Si comincia.. si conoscono nuove persone e ci si ambienta.
Per mia sorella è il primo anno fuori casa e questo gioca un po’ a suo sfavore, ma come tutti, si sente realizzata nell’aver raggiunto il suo primo obiettivo.
Dopo cinque anni passati a studiare lingue ed economia, è passata allo studio della chimica e della fisica; e per una persona che, prima di quest’anno, non aveva mai trattato questi argomenti, immagino sia ancora più eccitante il fatto di aver passato un esame riguardante unicamente materie scientifiche. Brava. Sono fiera di te!

Polini Valentina 4AL



Intervista a Dublino


"Quando un tuo grande amico accenna l'idea di trascorrere un anno all'estero, la reazione penso sia per tutti la stessa: "Tu sei matto!". Soprattutto quando l'intenzione viene comunicata tra i fiumi di entusiasmo estivi e i "tranquilli" ma esilaranti pomeriggi in barca! Tuttavia quando ti rendi conto che l'intenzione diviene progetto reale, l'"ammiransia" è alle stelle! "Ammiransia" perchè in quel frangente nella mia mente è scattata sin da subito una sorta di senso d'incompletezza, una mancanza mista a tanta, tanta ammirazione per il coraggio dimostrato compiendo una scelta simile. "Io ce la farei?" è stata sicuramente una delle prime domande che mi sono posta subito dopo la sua ufficiale partenza, che ahimè.. è arrivata molto velocemente! Un aperitivo tra amici e via.. con un saluto che sicuramente è stato colmo di emozioni, quanto di interrogativi. La paura di perdere un rapporto fondamentale in poco tempo è svanita e durante "le visite a casa", l'abitudine d'averlo qui in Italia sembra non esser mai stata interrotta! Ed ora, ancor più di quanto potessi essere alla sua partenza, sono fiera di presentarvi una piccola parte del mio Amico Alberto......
"Alessandro.. che dire! Avete presente Sid dell'Era Glaciale? Quel cosetto giallo del cartone animato.. Si, proprio quello! Il bradipo! Ecco.. Alessandro è sempre stato come Sid, il classico stordito con la mente sempre fra le nuvole che per la maggior parte del tempo che trascorreva in classe, non faceva altro che disegnare! Una persona estremamente intelligente, ma tremendamente distratta! Ho sempre pensato che se madre natura non gli avesse concesso d'aver la testa attaccata al collo, se la sarebbe dimenticata sicuramente da qualche parte! E poi come si trovava una di scorta?! Ecco.. Ale è come Sid, simpaticissimo, divertente nella sua estrema semplicità.. speciale! Il classico esempio di persona che tutti avrebbero dato per spacciata: un anno all'estero… ed invece ce la fa. Forse con un pò di fortuna e con un pò di appoggio da parte di Alberto e degli altri "guys", però a quanto pare, ce la sta facendo molto bene! E questa intervista lo dimostra!...."

 Ad Alessandro e Alberto, che vivono e lavorano a Dublino, sono state poste queste domande e loro hanno risposto così:


1) come mai Dublino?
2) è stato difficile?
3) la lingua è un problema?
4) Che lavoro fai?
5) Dove vivi?
6) hai una ragazza?
7) e gli studi?
8) quando torni?
9) cosa pensi degli irlandesi?
10) e degli italiani dall'estero?


ALE:

1) abbiamo scelto dublino perchè sembrava molto più abbordabile di Londra, infatti volevamo andarcene dall'italia (per un anno) soprattutto per migliorare il nostro inglese e avere un'esperienza totalmente diversa da quella scolastica. col senno di poi avremmo scelto londra..
2) personalmente sì!! la casa l'hanno trovata Albi e gli altri, mentre io ero in Polonia a fare una competizione atletica, quindi fortunatamente riguardo a questo non mi sono sbattuto. il lavoro invece è stato un problema. qui c'è una crisi che ha indebitato l'Irlanda per i prossimi 25 anni e di lavoro non c'è nè più! Ciho messo 2 mesi prima di trovarne uno e ho dato personalmente in locali, pub ecc....più di 350 curricula!! In confronto Londra ti regala un'occupazione.
3) adesso lavoro come grill chef e kippy (una sorta di tuttofare in cucina);lavoro 4 giorni a settimana e prendo abbastanza bene: circa 1000 al mese, buono per un part-time. Però mi faccio il culo!
4) vivo in centro in un appartamento piccolino, non male rispetto ad altri, ma non è il massimo perchè è al basamento!le case  sono molto peggio delle nostre italiane.
6) sì, in Italia. il rapporto a distanza è difficile, ma non è un problema, almeno per me, per la mia ragazza già di più.
7) sinceramente lavorando mi è venuta voglia di studiare. Viaggiare è bello ma è meglio farlo con una laurea o un certificato; non ho per niente voglia di lavorare per tutta la vita in cucina. Il lavoro occupa gran parte della nostra esistenza, se riesci a conciliarlo con ciò che ti piace e ti appassiona è il top, almeno non sarai infelice per questo. Quindi voglio studiare qualcosa che abbia a che fare con l'arte!
8) circa verso metà giugno, giusto per godermi un pò di vacanze e prepararmi per il test universitario.
9) gli irlandesi in sé non sono il massimo. Sono patriottici e nazionalisti, di un loro strano bigottismo religioso, ma brave persone, disposte ad aiutarti se ne hai bisogno. Non hanno una grande cultura artistica, quasi nulla, e questo si nota dappertutto. c'è anche una parte disagiata della popolazione che vive grazie al sussidio statale e passa il giorno a sbronzarsi e fare nulla, spesso commettono anche piccoli furti e risse, per lo più tra di loro. Il bello è che qui in Irlanda la popolazione è composta da moltissime etnie: irlandesi, brasiliani, spagnoli, italiani, americani, inglesi, cinesi, rumeni, olandesi ecc...ed è facile conoscersi e confrontarsi.
10) inizio con una citazione:"L'Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue."
[Natalia Ginzburg, Le piccole virtù, 1962]
Questo all'estero è risaputo, ed infatti me ne convinco sempre di più!!! Siamo una popolazione intelligente, capace per lo più di mettersela nel “….” a vicenda, (scusa per il linguaggio scurrile ma ci vuole!!)egoista e vivace. E’ sia un pregio che un difetto. Gli italiani, la gran parte, è chiusa mentalmente, è risaputo, nonostante non sia stupida, e questo fa marcire gran parte delle cose arrecando danno alla società e allo stesso singolo. Gli italiani sono anche bigotti ed amanti dell'autoconvinzione, non mi spiego nonostante l'intelligenza e il grande bagaglio culturale e artistico come mai gli italiani vivano così!! Ovviamente la mafia, e ancora, l'egoismo giocano un ruolo fondamentale, ma anche un cieco potrebbe vedere tutto questo marcio!
 Un'ultima cosa, viaggiare è necessario, serve davvero, apre la mente, ma come ha detto Renzo Piano: "viaggiare per poi tornare".
...
Ops, ho saltato la lingua! per la lingua è stato difficile solo inizialmente, parlando tanto si impara l'inglese senza tantissimi problemi, poi adesso mi sono iscritto all' English Academy giusto per migliorare anche la pronuncia e la /grammatica. Se ci sono riuscito io che ero il peggiore della classe in inglese, ce l'ha possono fare tutti!



ALBI:
La scelta è ricaduta su Dublino principalmente per i fatto che si parla inglese, che è una lingua che dona ai suoi possessori una possibilità molto più ampia di scelta dal punto di vista formativo/lavorativo, possibillità di viaggiare grazie ad una più facile comunicazione e la capacità di reperire informazioni da un esponenzialmente maggiore numero di fonti; ciò che ho riscontrato riguardo all'italiano è il fatto che è parlato in un unico stato, il che è limitante. A favore della formazione la conoscenza dell'inglese porta a poter aspirare all'ammissione a scuole e università con corsi in inglese sempre più presenti in tutta Europa come Danimarca, Olanda, Svezia, senza dimenticare USA, Canada, UK e Irlanda. A mio parere una scelta molto più eterogenea e varia.
Inizialmente è stato impegnativo e anche un po' doloroso abbandonare tutto cio' che ci era caro per qualcosa che non era ancora ben definito, ma con il senno di poi è stata una scelta più che esatta, un'esperienza come questa apre la mente verso altre culture e apre il cuore verso ciò che è sempre stato considerato lontano e diverso (we are world's people).
la lingua inizialmente per me era un problema, la mancanza di comunicazione non è possibile nella società contemporanea ma con un po' di impegno, fortuna e tanta, tanta pratica la lingua diviene uno strumento eccezionale, quindi adesso dopo 6 mesi trascorsi qua posso dire che sono in grado di comunicare con chiunque, magari non comprendendo tutto, ( e se riesci a comprendere una ex eroinomane che ti racconta la sua storia, allora comprendi che tanti sforzi e tanta fatica sono valsi a qualcosa).
Sono chef in un ristorantino in centro a Dublino, 17 posti a sedere, ma la miglior pizza dell'Irlanda a parere dei miei clienti.
Vivo in centro a Dublino, la zona è Mountjoy square, un quartiere non molto rinomato ma un posto abbastanza carino e vicino a tutto ciò che mi serve, così utilizzo come unico mezzo di trasporto la bicicletta mi sposto a piedi che fa bene a me e anche un po' a questo “così sporco” pianeta.
La ragazza è un punto un po' delicato da  analizzare. Inizialmente ero partito con l'intenzione di mantenere una relazione a distanza, ma ben presto mi sono reso conto che era infattibile e inattuabile poiché l'essere separati da 2000 km è solo limitante e non costruttivo (ovviamente questo riguarda la mia esperienza a ogni caso è a sè). Con il senno di poi posso dire che la scelta fatta in seguito è stata la migliore, mi ha donato una maggiore serenità e libertà; così da potermi godere appieno la mia esperienza e la giovane età. Adesso sono di fronte a una così vasta scelta dal punto di vista delle relazioni che non mi era mai capitata anche per la sfortuna di essere nato in un piccolo paese dove tutti non hanno un simile background di esperienze e formazioni.
Riguardo alla formazione scolastica, in questo anno mi sto soffermando sul consolidamento e lo sviluppo dell'inglese. Ma sono fermamente convito che sia fondamentale frequentare un'università, per questo motivo mi dovrò muovere in un'altra città a settembre, presumibilmente Milano per frequentare ingegneria energetica.
Lasceremo l'Irlanda all'incirca alla fine di giugno, così da avere tempo per goderci un po' d'estate, qualche viaggio e prepararmi al test d'ingresso dell'università, programmato per settembre.
A dire il vero non posso vantarmi di conoscere molti irlandesi, ma da quello che ho notato la popolazione è divisa in due classi sociali: la prima disagiata e degradata che sopravvive grazie ai sussidi statali e una classe di persone molto morali, altruiste e con un forte patriottismo.
In particolare ritengo che le persone “per bene” siano un numero maggiore degli emarginati sociali, per cui ritengo l'irlandese medio un buon cittadino, educato, ligio al dovere e alla legge; per questo a molte di queste persone, che conosco bene, va tutto il mio rispetto e ammirazione; cosa che ho perso nei confronti  della maggior parte degli italiani.
Riportare il punto di vista degli italiani dall'estero è  causa di vergogna per il fatto di essere italiano. L'Italia ormai è considerata l'escrescenza morale dell'Europa. A parere degli economisti europei per l'Italia si preannuncia una crisi molto maggiore e molto più grave di quella irlandese o greca, gli italiani dovrebbero avere una maggiore coscienza politica ed interessarsi di più del benessere del loro paese e per una volta smettere di fare i propri sporchi ed egoistici interessi e pensare ad un bene un po' più allargato del loro misero portafogli.
Nonostante tutte queste note di demerito sugli italiani, io sono orgoglioso di presentarmi come tale .
Il motivo è che osservando tutti gli italiani che incontro, capendo la loro storia, ho compreso che tutti i migliori se ne stanno andando dal paese natale. Infatti c'è un'abissale differenza tra cosa il mondo pensa degli italiani in Italia e di quelli all'estero. Gli “emigranti”, se così vogliamo definirli, sono sicuramente ben visti dalla comunità internazionale, buoni lavoratori, menti brillanti e abili nell'adattarsi. Questa purtroppo è una triste e amara verità che ormai ho accettato: se cerchi dei buoni italiani, non li troverai di certo in Italia. Come ha detto alcuni giorni fa una mia amica russa che vive a Mantova: “Berlusconi took power for so many years cos the Italians are like him”, Manan Ter-Grigoryan.
Questo è quanto; lo so che non è scritto molto bene ma comincio a dimenticarmi l'italiano.
See you soon     ciao Alberto



Laura Galbussera 5AL