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Flo'...


Se chiudi gli occhi, lo vedi...
Se tocchi il cuore lo senti!
Florin... è sempre con noi!
Non piangere,
Dalle lacrime  non lo vedi...
Non dire che ti manca!
Perchè s'allontana!
Ora lo sai
Ora è qui con noi.....
Flò per sempre nei nostri cuori....






 Cuginetto...!!!
Nei sogni s'addensa!
Il tuo ricordo...
Che dire vorrei,
Ma le parole....
... Muoiono al sole...


Florin ascolta bene queste parole....
Quando una persona ci lascia, quando non è più qui e non possiamo più toccarla o sentire la sua voce, sembra scomparsa per sempre. Ma un affetto sincero non morirà mai. 
Il ricordo delle persone che ci sono state care vivrà per sempre nei nostri cuori: più forte di abbraccio, più importante di qualsiasi  parola. 
Non ho la presunzione di dire che capisco il  dolore.  Ma vorrei essere vicina a chi soffre e offrire tutta la mia disponibilità, il mio conforto ed il mio affetto. 
Le lacrime sono piccole gocce d'amore, il  pianto, un modo per dire che si vuole che Flò fosse ancora qui con noi, il modo per urlare al mondo intero... che non lo dimenticheremo mai. In queste occasioni non si sa mai cosa dire... Qualsiasi parola  appare vuota di senso di fronte alla morte.
La vita terrena non è altro che un passaggio per poter accedere alla luce Eterna. Il ricordo di Florin vivrà ogni giorno nei nostri cuori, la sua anima ci sarà sempre accanto e ci renderà più vicini a Dio.
A noi che restiamo, il compito  di rendere vivo il suo ricordo nelle nostre preghiere.
Nel dolore  la Fede in Dio ci rende più forti.
Ti abbraccio forte cuginetto e ti voglio un casino di bene...Tu resterai  per sempre nel mio cuore...
                                    
                                                                                             TUA CUGINETTA,
                                                                                                            Adriana

"Raccolti per strada" 

Uno spettacolo sulla morte in strada che  regala riflessioni sulla vita. I ragazzi lo hanno usato per ricordare uno "raccolto" vicino a loro, troppo vicino per non pensarci....


  • Lo spettacolo mi ha fatto riflettere molto, mi ha fatto capire che molte persone non pensano al pericolo e al dolore che possono provocare. Gente che beve, si droga e causa incidenti mortali coinvolgendo gente innocente.
  • E’ stata una bellissima esperienza ed uno spettacolo grandioso. Mi è dispiaciuto molto che la mia classe non abbia partecipato, perché sarebbe stato un bellissimo incontro. Al giorno d’oggi molti giovani perdono la loro vita sulla strada soprattutto nel weekend. Questo spettacolo mi ha fatto ragionare moltissimo, è stato commuovente e pieno di emozioni anche per il modo in cui hanno presentato questo argomento. Molto bello anche il ricordo di Floryn a fine spettacolo e rimarrà sempre nei nostri cuori. Conoscevo di vista Floryn, ma da quello che dicono molte persone, penso che fosse una brava persona, molte volte è molto bello ricordare determinate situazioni…. Questa è una di quelle!!!!
  • Penso che lo spettacolo di oggi sia servito a molti di noi per capire il significato del pericolo che si corre ogni giorno sulle strade, morire per cause stupide che si potevano benissimo evitare.
  • Io penso che questa esperienza debba essere di insegnamento a molti ragazzi che conosco e che si trovano nella situazione di alcuni che hanno perso la vita in incidenti solo per farsi notare da altri. A questi voglio dire che è meglio cambiare subito in modo da evitare altre tragedie, perché la vita è una e non va sprecata.
  • Il povero Flo’ è morto giovane  e a parere mio in modo tragico, ha lasciato moltissimi compagni ed amici, i suoi genitori, i suoi parenti ed ha soprattutto lasciato se stesso. Ora è in un posto migliore (forse o se esiste) però coloro che sono qua sono dispiaciutissimi per lui e purtroppo non lo rivedranno per molto…. se lo rivedranno.
  • Il giorno in cui ho saputo di Floryn, anche se non lo conoscevo, ci sono rimasta male, perché un ragazzo non merita di morire solo per un incidente, che sia colpa sua o no.
  • Quest’incontro mi ha fatto riflettere sulla pericolosità che ci si trova davanti quando ci si mette alla guida. Mi è servito anche a responsabilizzarmi e spero sia servito anche ai miei coetanei.
  • Riflettere sull’importanza della vita fa bene, è importante, ma a volte –purtroppo- si scopre quanto vale una singola vita solo dopo la morte di qualcuno (come Floryn).. So che non dimenticheremo ciò che è accaduto, però mi chiedo: “perché dobbiamo arrivare a capire le cose solo quando ormai è troppo tardi?”. La vita è un dono prezioso, è il nostro tesoro, è amore, amicizia, avventura.. La vita è vita, e in quanto tale, dovremmo tutti scegliere di vivere, perché ci vogliono anni per costruire una storia, la nostra storia, ma un attimo per distruggere tutto.. Scegliamo la vita =)”.
  • Oggi sono state ricordate alcune vittime della strada; sono davvero tante, forse troppe e tanti ragazzi giovani. Noi abbiamo provato cosa vuol dire perdere qualcuno con la perdita del nostro compagno Floryn. Ci sono stati dei momenti toccanti.
  • Credo sia stato un ottimo spettacolo poiché è riuscito a sensibilizzare tutti riguardo questa importante tematica.
  • Boh, che dire, è successo, non facciamone una tragedia. Questi spettacoli si dovrebbero fare non solo quando muore una persona. Per la felicità di qualcuno, si sono perse due ore di scuola. Era meglio un cast con più attori;
  • A me dispiace molto per la morte di Floryn, anche se non lo conoscevo, e mi dispiace anche per le persone che lo conoscevano e che sono state davvero male dopo la notizia della sua morte. Gli incidenti sulla strada sono davvero brutti perché magari non è nemmeno colpa di chi muore o di chi si fa male, però succede e dobbiamo riuscire ad andare avanti.
  • È stata un’esperienza molto toccante, si è cercato di esprimere emozioni molto forti e tristi utilizzando un pizzico di ironia. Secondo me il messaggio ci è arrivato chiaramente, bussando al cuore e penetrando nella mente.
  • Secondo la mia riflessione questo spettacolo è stato molto toccante. Mi ha permesso di pensare seriamente a tutti quegli stupidi incidenti che a volte capitano così casualmente, ma che lasciano una grande ferita nel cuore. Ringrazio i partecipanti dello spettacolo e devo dire che sono stati molto bravi a spiegare quanto sia pericolosa la strada.
  • La rappresentazione è stata intensa e riflessiva. Ogni nome che veniva pronunciato, nascondeva un dolore immenso. L’unica cosa che mi ha fatto ribrezzo, è stato il comportamento di alcuni ragazzi che, fischiando e facendo battute stupide e fuori luogo, hanno interrotto continuamente la rappresentazione. Il problema è che la maggior parte di quei ragazzi sono stati amici di Floryn.
  • Lo spettacolo di oggi ci ha fatto capire che la vita è imprevedibile perché potrebbe finire da un momento all’altro; quindi bisogna godersela fino all’ultimo ma bisogna stare attenti perché è piena di pericoli.
  • L’esperienza affrontata è stata toccante e commuovente. Nel ricordo di un amico o compagno, abbiamo potuto confrontarci e vivere insieme un argomento che purtroppo ci abbraccia ogni giorno, e spesso, forse troppo spesso, “ci porta via” compagni, amici famigliari che sono comunque angeli del cielo e  che rimarranno sempre nei nostri piccoli cuori.
  • È stato commuovente, è stato un bel ricordo, in alcuni ricordi ho cercato di immedesimarmi e ho capito meglio come può essere doloroso per me e soprattutto per i famigliari e amici, un fatto del genere. Però le persone comprendono il dolore solo quando lo provano sulla loro pelle o sulla pelle dei proprio cari.
  • È stata un’esperienza molto toccante, soprattutto le lettere lette dai rappresentanti d’istituto. Lo “spettacolo” teatrale è stato molto carino, commovente, e a me ha intrigato molto quasi come se fosse stato lo stesso momento dell’incidente, immaginando le scene e il dolore che si prova a perdere un amico.
  • Riguardo a quello che è stato detto, ritengo che il dolore sia forte e io posso dire, per la mia esperienza personale, che dentro c’è un vuoto immenso.  Mi ha fatto anche ragionare poiché anche io, molto spesso, non indosso il casco e non penso a quello che potrebbe succedere.
  • Io penso che questo spettacolo sia servito a far capire ulteriormente la pericolosità delle strade. In questo spettacolo ho anche potuto immaginare meglio la scena e la gravità delle tragedie.  Abbiamo potuto ricordare Floryn tramite la testimonianza dei suoi amici. È stato un buon modo per ricordarlo. Le strade, legate alla pazzia e all’alcool, sono davvero mortali!!! L
  • Lo spettacolo mi ha fatto capire veramente l’importanza della vita e quante persone muoiono per colpa di incidenti inutili. In più, da quello che hanno mostrato i rappresentanti d’istituto, si capisce la sofferenza dei genitori e degli amici del nostro compagno Flo’ . Pensare che per 20km orari in meno, la metà delle persone morte sarebbe ancora viva. QUNDI OCCHIO!
  • Questo spettacolo mi è piaciuto molto perché ha fatto ricordare molte persone che sono venute a mancare molto giovani.
  • Questo teatro è stato una forma di rispetto verso Floryn e i suoi genitori. Hanno cercato di far capire a noi ragazzi il pericolo sulle strade. È stato molto istruttivo e inoltre hanno raccontato delle storie drammatiche di ragazzi come Floryn.
  • Noi ragazzi non ci rendiamo conto di quello che facciamo e delle conseguenze, correre troppo per strada, schiacciare su quel maledetto acceleratore, noi non avevamo mai considerato quanto grave poteva essere tutto questo. Ora l’abbiamo capito perdendo un amico, un ragazzo speciale; ora abbiamo veramente capito quanto grave può essere quello che facciamo; ora tutti sono più bravi per non finire morti sull’asfalto e poter godere della vita di cui molti hanno solo assaggiato il gusto. RAGAZZI, DOBBIAMO STARE Più ATTENTI!!!  
  • Penso che questo spettacolo sia stato molto interessante e soprattutto istruttivo. Mi ha fatto capire, infatti, che con la strada non si scherza, che non bisogna pensare: “tanto non succede niente se per stavolta non metto il casco, se rispondo a un messaggio mentre sono alla guida o non mi allaccio la cintura. “ Il pericolo è dietro l’angolo. È stato sicuramente un bel modo per ricordare Floryn e per farci riflettere.
  • Per me è stato un po’ come viverla di persona questa esperienza perché mi ha fatto pensare che potrebbe succedere anche a me.
  • Flo’ rimarrai sempre nei nostri cuori.
  • Il filmato è stato molto bello, non è stata la ricostruzione dell’incidente ma, comunque, abbiamo voluto ricordare la morte di Flo’. Si possono fare incidenti anche molto banali, ma in questi incidenti banali si può rischiare la vita! A me è sempre piaciuta la moto ma non l’ho mai usata, perché io ci tengo alla vita e penso che non si possa morire per cose banalissime di questo genere.
  • L’incontro di oggi mi ha fatto riflettere sull’importanza della vita e quanto bisogna stare attenti a tutto. La vita è una sola e non vale la pena buttarla via per dei motivi sciocchi che si potrebbero evitare.
  • È stata una bella esperienza che mi ha fatto pensare e capire molte cose.
  • Lo spettacolo è stato davvero bello, mi ha fatto capire molte cose:  è brutto morire adolescente, avendo davanti tutta una vita, a causa di una moto.
  • Parlerò soprattutto di Flo’, conosciuto come lo stramagico Flo’: occhi di mare, occhi di ghiaccio, un ragazzo  con un sorriso da angelo. Flo’ era, è e sarà per sempre nel mio cuore e nella mia anima. Per me è stato ed è ancora difficile accettare il fatto che non possa vederlo, non possa toccarlo e non possa sentirlo (eccetto nei sogni). Quando sento il suo nome per me è un colpo al cuore, un secondo senza respiro e un minuto di pensiero che vola lontano. TI AMIAMO FLO’. Bacioni <3
  • È stato molto emozionante e mi dispiace per tutte le vittime della strada. Spero che questo sia stato un buon messaggio per tutti coloro che guidano.
  • Il problema delle vittime della strada è molto importante perché con il passare del tempo la stupidità degli uomini e dei ragazzi aumenta e così facendo aumentano i rischi di incidenti. Secondo me è anche colpa dei genitori: dovrebbero guardare il proprio figlio  se trucca il motorino e vietarglielo.
  • La rappresentazione che abbiamo visto è stata molto toccante da accapponare la pelle veramente. Questi fatti mi hanno fatto capire quanto è importante la vita e che non bisogna sprecarla così per un incidente stradale.
  • Penso sia stata un’idea ottima andare a teatro per vedere la rappresentazione. Mi ha toccato personalmente molto e mi ha fatto riflettere sul fatto  di quanto sia difficile nascere e di quanto sia facile morire. Purtroppo le scene dello spettacolo possono presentarsi nella vita di tutti noi. Sfortunatamente non possiamo decidere il come e il quando, ma  possiamo per lo meno cercare di evitare, diventando più responsabili e attenti alle nostre  azioni!
  • L’incontro di oggi mi ha fatto riflettere sull’importanza della vita e al fatto che bisogna stare attenti a salvaguardarla, perché è una sola e non vale la pensa buttarla via per dei motivi sciocchi e che si potrebbero evitare.
  • Io spero solo che non ci siano più vittime sulla strada.
  •  Il teatro di questa mattina è stato molto interessante e pieno di emozioni. Credo sia giusto ricordare Flo’ e grazie a questo teatro i suoi amici possono pensare di più, prima di mettersi alla guida. Non conoscevo Flo’ però mi dispiace davvero tanto ed è comunque sempre nei miei pensieri, come questa settimana.
  • È stato un ottimo mezzo quello teatrale per farci capire e far ricordare le tragedie della strada. Non conoscevo Floryn, ma mi dispiace molto per la sua famiglia e per i suoi amici, perché questi avvenimenti colpiscono nel profondo. Siamo giovani e abbiamo ancora tanto tempo di fronte a noi  ma per una frazione di secondo,  lungo la strada nera, tutto potrebbe finire. Prendiamo queste testimonianze per ricordare a noi stessi che la strada non è un gioco!
  •  Quello che ho visto stamattina mi ha impressionato molto. Mi ha fatto riflettere molto e pensare che per una stupidata ci puoi lasciare la vita. Flo’ tu ci guardi da lassù. Sono certo che non ci volevi lasciare. Ci manchi!
  • È stato molto toccante assistere a questo spettacolo. È un modo per riflettere.
  • Il teatro è stato molto bello e mi ha fatto riflettere su come comportarsi sulla strada e sul fatto che basta un minimo sbaglio, un errore, una cavolata per perdere la vita in un attimo: questione di secondi!
  • Questa mattinata oltre che significativa, ha voluto mettere in guardia noi ragazzi sui pericoli della strada e mostrare cosa è successo al povero Flo’  che ora, con i suoi occhi color ghiaccio e il suo sorriso stupendo, riposa in un posto migliore di questo mondo di assassini che stroncano la vita ai ragazzi della nostra età. Flo’ riposa in pace, manchi tanto a tutti; noi ci rivediamo presto e come dicevi tu: “ quel momento sarà stramagico!”
  • L’incontro è stato molto bello e utile per capire molte cose. Innanzitutto mi è servito per pensare di più a quello che faccio quando vado in moto.
  • Lo spettacolo è stato molto bello, è servito per riflettere sulla vita!
  • È stata una rappresentazione molto toccante, mi ha fatto riflettere su come comportarmi quando mi trovo alla guida della mia moto.
  • Penso che questo spettacolo sia stato molto utile per farci riflettere sulle nostre azioni attraverso ciò che è successo ad altri, e a farci pensare a ciò a cui potrebbero portare.
  • Lo spettacolo è stato molto bello e ha fatto riflettere su come bisognerebbe andare sulla strada.
  • È stato un bello spettacolo che mi ha fatto riflettere sui rischi che si corrono per strada. È impensabile perdere la vita per una distrazione!
  • È stato uno spettacolo molto bello e secondo me è un’esperienza da ripetere! Il ricordo di Flo’ è ancora vivo in noi. Flo’ resterai sempre con noi!! Stramagicco Flo’!!
  • Spettacolo molto pieno di significato, è stato molto importante per noi, perché ora sappiamo cosa accade per una singola distrazione.
  • “Flo’ rimarrai per sempre nei nostri cuori.” Frase che ci ha colpito tutti dopo la sua morte tra il 3 e il 4 ottobre. Mi è piaciuto moltissimo lo spettacolo e mi ha fatto riflettere sul senso della vita. La vita secondo me è una cosa meravigliosa e bisogna sempre essere attaccati alla testa e riflettere su tutto ciò che la vita ci offre. Le persone o i familiari di persone che a causa di un incidente sono morte o su sedie a rotelle: “RIMARRANNO SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!!!”
  • Anche se non ti conosco, ho imparato a conoscerti grazie ai tuoi amici. Solo ieri eri a scuola con noi e oggi ci stai guardando da lassù. Ogni tanto io e le mie amiche ti veniamo a trovare a Tagliuno perché mi sembra di conoscerti in qualche modo. CIAO FLO J
  • Floryn, uno di noi! Anche se non sei qui noi ti sentiamo, sappiamo che sei qui. Sentiamo la tua mancanza, sappiamo che adesso stai bene, sei da un’altra parte, chissà dove, ma di sicuro stai meglio di quando stavi qui! STRAMAGICO FLO
  • Un grande incontro con grande interpretazione dello spettacolo.
  • Lo spettacolo è stato emozionante e mi ha suscitato pietà e paura oltre che comprensione per tutte le vittime stradali. Lo spettacolo, oltre a ricordare il nostro coetaneo morto a causa di un incidente stradale, ci ha mostrato la pericolosità della strada e la prudenza che ognuno di noi deve avere quando  è in strada. L’unica punta dolente di questo spettacolo è stata l’eccessiva confusione che hanno prodotto alcune classi. A mio avviso sia per rispetto delle persone che si sono impegnate nella realizzazione di questo spettacolo, sia per rispetto della memoria di Floryn, avrebbero dovuto comportarsi in modo più adeguato.
  • Lo spettacolo sulle vittime della strada mi ha fatto riflettere molto sul fatto che devo stare attenta, ma soprattutto che la vita è importante e non uno scherzo. Anche il giorno in cui ho saputo di Flo’ sono stata male ed ho riflettuto molto.
  • Non conoscevo Floryn, ma oggi, guardando il video che gli hanno dedicato i suoi amici, mi è venuto un nodo alla gola, mi dispiace sia per lui, che per i suoi amici e familiari, distrutti dal dolore. Queste tragedie sulle strade devono finire al più presto, e i ragazzi dovrebbero smetterla di fare gli esibizionisti e perdere la strada come una cosa seria.
  • Flo’, ogni volta che si parla di te mi viene la pelle d’oca. Mi manchi tanto.
  • Lo spettacolo è stato molto bello per noi sia alunni che professori. E poi il film che è stato fatto dai ragazzi di prima è stato molto bello.
  • E’ stato molto emozionante, mi ha colpita davvero tanto. Mi dispiace per Floryn e tutta la sua famiglia spero che tutti i ragazzi abbiano capito il profondo messaggio di stamattina. Grazie.
  • Ciao Flo’, non ti conoscevo molto, anzi forse per niente, eri amico di tutti, e tutti ti volevano bene. Eri proprio con loro, i tuoi amici, quando poco dopo te ne saresti andato via per sempre. Ti vedevo a scuola, sempre con il sorriso stampato sul viso, con la pioggia e con il sole. Ecco il 4 ottobre vedo tua cugina all’entrata della scuola distrutta, vedo i tuoi amici distrutti che si sbattano contro il muro e si chiedono il perché sia accaduto proprio a te, Floryn. Ora sei il loro angelo, hai fatto capire che la vita deve essere goduta ogni giorno. M.
  • E’ stata un’esperienza che mi ha fatto riflettere. E’ incredibile quanto una piccolezza a cui non diamo importanza possa avere conseguenze così catastrofiche. Questa rappresentazione fa capire che non si può pensare di essere indistruttibili, credendo che sono cose che possono capitare solo agli altri, perché siamo tutti soggetti ai pericoli della vita. Per questo ognuno di noi deve imparare a rispettare sia la propria sia quella degli altri. Dobbiamo imparare a non rischiare per delle sciocchezze: allacciare la cintura o il casco, usare l’auricolare, viaggiare con più calma possono salvarti. C’è da dire però che una delle principali cause di questi incidenti sono le bravate di ragazzi che agiscono senza riflettere, senza capire la vita non può essere il prezzo da pagare per una serata di sballo.
  • Il celebre manifesto attaccato nella classe 1^AOM ci fa osservare su qualcosa di meraviglioso: la vita. Tutto ciò che facciamo è vita, tutto ciò che accade durante de giornate è SEMPRE VITA! La vita è una cosa da rispettare e da apprezzare. Tutte le persone che muoiono in strada sono da ricordare perché ci hanno dato un input, cioè un insegnamento, per esempio “non andare in macchina se hai bevuto!”.
  • Questa giornata dedicata a Floryn oltre a ricordare lui, ci ha fatto ricordare come è pericoloso andare veloci su due o quattro ruote.
  • E’ stata una bella cosa per ricordare Floryn e tutti quelli morti in strada. Soprattutto la cosa più bella era il video in ricordo di Floryn che è stato una delle vittime in strada.
  • Questa giornata, oltre che ricordare il nostro amico Flò, vuole metterci in guardia sui pericoli che le nostre strade nascondono in ogni angolo, in ogni curva o dosso. Questa giornata vuole anche dirci come si può essere felici senza una moto truccata o senza fare i “fighi” con il casco slacciato o appeso al manubrio. Sicuramente Flò adesso starà ridendo e scherzando con noi, in un punto lontano del cielo. E forse sarà diventato una stella che ci vuole guardare e proteggere!!! CIAO FLO’ CI MANCHERAI ©
  • Mi è piaciuto lo spettacolo teatrale, mi ha fatto riflettere su quante persone muoiono a causa della velocità, ma anche senza tanta velocità si rischia perché, se tu vai piano non rischi tanto ma sono gli altri che ti vengono incontro. Migliaia di ragazzi che avevano un futuro davanti, lo bruciano perché non ragionano quando sono al volante ma pensano a farsi notare. Insieme all’alcol, droga, ecc. la situazione andrà ad aggravarsi se continuano a farne uso, con la buona volontà della famiglia del ragazzo/a, con l’aiuto degli amici si potranno evitare vittime della strada. Anche se Floryn non l’ho conosciuto bene era un bravo ragazzo che aveva voglia di vivere, ma basta solo un piccolo sbaglio e ci si può rimettere la propria vita.
  • Secondo me adesso la strada è molto pericolosa perché la gente guida anche se non dovrebbe. Per colpa di queste persone rischi di perdere una cosa stupenda: la vita.
  • Secondo me alla fine quello che hanno detto gli attori e i dirigenti sono cose giuste ma noi quando siamo alla guida delle nostre moto o auto non pensiamo che qualsiasi istante può essere determinante per la nostra vita e per quella degli altri. E quel che è successo al nostro caro amico Floryn ne è la prova. Lui non pensava potesse succedere un disastro, e per di più  di morire; la sua principale preoccupazione era arrivare a casa in tempo, ma a casa lui non ci è mai arrivato e se fosse partito 5 secondi prima o dopo non sarebbe successo nulla di tutto questo. Tuttavia questa è la vita e nessuno può prevedere il futuro per evitare queste stragi. Flò in questo momento sta ridendo con noi e scherzando come faceva sempre, lui è sempre uno tra di noi. CIAO FLO’ CI MANCHI! CI VEDREMO IN FUTURO E SARA’ STRAMAGICO! ©
  • Mi ha colpito molto lo spettacolo perché innanzitutto ci fa capire quello che al giorno d’oggi succede sulle strade di tutto il mondo e poi ci fa capire anche come dobbiamo comportarci sulle strade. Gli attori raccontavano degli incidenti accaduti negli scorsi anni. La mia classe, la 1^ AOM, nella notte del 3-4 ottobre 2010, ha perso un compagno, “Floryn Krucudel”, che amava molto ridere e scherzare con gli amici. CI MANCHI FLO’, 6 STRAMAGICO
  • Questo spettacolo mi ha fatto veramente capire l’importanza di tutte le raccomandazioni fatte dai nostri genitori, zii, nonni e professori. Pur non conoscendo questo ragazzo dal suo volto e dai racconti dei suoi amici penso che sia stato un ragazzo eccezionale. E’ veramente brutto perdere un caro amico e penso che niente colmerà il vuoto che lui ha lasciato.
  • Il celebre manifesto attaccato nella classe 1^AOM ci fa osservare  qualcosa di meraviglioso: la vita. Tutto ciò che facciamo è vita, tutto ciò che accade durante le giornate è SEMPRE VITA! La vita è una cosa da rispettare e da apprezzare. Tutte le persone che muoiono in strada sono da ricordare perché ci hanno dato un input, cioè un insegnamento, per esempio: “non andare in macchina se hai bevuto!”.
  • Questa giornata dedicata a Floryn oltre a ricordare lui, ci ha fatto ricordare come è pericoloso andare veloci su due o quattro ruote.
  • E’ stata una bella cosa per ricordarsi Floryn e tutti quelli morti in strada. Soprattutto la cosa più bella era il video in ricordo di Floryn che è stato una delle vittime in strada.
  • Penso che per noi ragazzi, quando siamo alla guida di mezzi, sia molto importante stare attenti, poiché non è che si danneggia solo la propria di vita, ma anche quella altrui.
  • Io personalmente non ho potuto conoscere Floryn; nonostante ciò mi è dispiaciuto perché è un ragazzo della nostra età, e il suo incidente poteva accadere a chiunque di noi.
  • Bisognerebbe fare un appello a tutti: la vita è un brivido che vola via e quindi non bisogna mai lasciarla andare.
  • Certi avvenimenti fanno riflettere, io non ho conosciuto Floryn, ma da me ne hanno parlato era un ragazzo simpatico. Questi incidenti purtroppo rovinano famiglie intere. La moto per certi aspetti è molto pericolosa perché, non avendo protezioni esterne rispetto alla macchina, nella maggior parte dei casi può provocare incidenti mortali.
  • ·         L’esperienza a cui ho partecipato stamattina mi ha davvero colpito: mai e poi mai mi sarei aspettato numeri così elevati di incidenti stradali; tutto ciò dovrebbe far riflettere un po’ tutti.
  • ·         Anche se non conoscevo personalmente Floryn, la sua morte mi ha rattristato perché è sempre un brutto colpo vedere che un proprio coetaneo se ne va così presto, soprattutto per via di un motorino.

  • ·         Il caso di Floryn e di tutte le altre vittime della strada deve far riflettere molto su come la vita sia    importante . pensare al fatto di non poter più rivedere le persone a me care, gli amici, i genitori, è molto triste. Oggi abbiamo assistito ad una rappresentazione teatrale che faceva riflettere su tale argomento.
  • ·         Secondo me è stato un buon motivo per ricordare Floryn e per mettere in guardia i ragazzi da tutto ciò che può accadere se si guida senza la testa.
  • ·         Mi pongo molte domande ogni giorno dopo avere letto il giornale, sentito alla tv di eventi drammatici. Perché rischiare la vita solo per “farsi vedere”?  Perché mettere a rischio la vita di altre persone? Non si può essere felici anche percorrendo le strade normalmente? Lo spettacolo è stato molto toccante e rispecchia pienamente la nostra età, l’adolescenza, in cui si fa di tutto per divertirsi e  si mette a rischio inconsapevolmente la vita per divertimento! Concludo dicendo: la vita è il dono più grande, rispettiamola e non “buttiamola via” come se si trattasse di un semplice foglio di carta.
  • ·         Lo spettacolo visto oggi, 8 Aprile, ci ha aiutato a riflettere grazie al lavoro degli attori che hanno messo in evidenza tematiche che solitamente non sono così evidenti, e che ci sono nascoste; anche perché quando si è giovani e si ha una bella moto, non si tende a pensare quando premi l’acceleratore e alle conseguenze che ciò potrebbe avere: potrebbero essere fatali. Infine penso che questa uscita sia servita per ricordare le vittime della strada.
  • ·         Guardando e ascoltando lo spettacolo in onore e in ricordo di Floryn, mi sono chiesta: e se fossi io al loro posto? E se un giorno fossi io a dire: ho paura, rallenta, frena, che fai, sono giovane, e non voglio morire! E se fossi io a vedere dei fari, luci, vetri, lacrime e una lancetta che si ferma e non scorre più? La nostra è una vita sola, si vive una volta sola, si è giovani una volta sola, ma non è per questo che bisogna correre in motorino dopo aver bevuto… e mi chiedo: perché? Perché questo casino? Perché i giovani muoiono per incidenti stradali? L’unica risposta che riesco a darmi e il silenzio, quel silenzio che servirà a ricordare… forse… non bisogna sprecare la vita.
  • ·         Questo spettacolo è stato molto bello perché ci hanno ricordato che ci sono molte persone che muoiono in modo banale in un incidente stradale.
  • ·         Gli incidenti stradali sono una realtà. I giovani sono più soggetti a questi fenomeni, ma non sono gli unici. La maggior parte degli incidenti è provocata da distrazioni, dalla voglia di dimostrare la propria bravura nel guidare ecc… Bisognerebbe mettere a tacere questo fenomeno, ricordandosi che si può perdere la vita in un attimo, ed è meglio andare più lentamente che rischiare di perdere la vita per la velocità.
  • Io penso che questo spettacolo non sia servito a nulla, perché credo che non possa essere utile a colmare il dolore che abbiamo provato noi, i suoi amici. Credo anche che noi giovani sappiamo quanto è pericolosa la strada e non ci serve sicuramente uno spettacolo per capirlo! E’ stato però anche utile per farci capire che, a volte, la morte la cerchiamo noi, come, ad esempio, il fatto di fare i cretini come i due ragazzi che sono caduti facendo una gara tra loro.
  • Anche se non ho conosciuto questa persona, mi è dispiaciuto quando ho saputo la notizia, anche perché era un ragazzo giovane proprio come me e i miei amici, che usano spesso il motorino. Questo mi ha fatto riflettere, ciò che è accaduto a Floryn sarebbe potuto accadere a ciascuno di noi, proprio perché non si può sapere ciò che accadrà nella propria vita, ma credo sia opportuno ascoltare i consigli dei genitori e degli amici.
  • Ho capito che non bisogna sprecare la vita.
  • Questo spettacolo è stato, a mio parere, molto interessante, perché raccontava, o meglio dimostrava, tutto ciò che succede nelle strade, a causa dei giovani. E’ stato molto educativo, ma credo che molti degli alunni presenti non hanno colto il messaggio che quello “spettacolo” ha dato. Secondo me bisognerebbe prendere atto di questo e se ci dovessimo trovare in una situazione del genere, agire in modo corretto e non farci prendere da emozioni o sensazioni. Quello che è successo a Floryn è una vera tragedia. Ciao piccolo angelo…

  • Quando qualcuno che ti è vicino se ne va per sempre, ti rendi conto di quanto è veloce la vita a scivolare via, che è tutto troppo breve per non essere vissuto. Aspettiamo sempre il momento giusto per dire le cose che proviamo, ma non è detto che questo momento arrivi, perché la morte spesso è più veloce di ogni cosa. So cosa si prova  a perdere qualcuno, vederlo svanire davanti ai tuoi occhi… e quando realizzi tutto, vorresti essere al suo posto. Nel momento in cui perdi qualcuno che ti è caro, spendi un sacco di tempo a cercare il modo migliore di reagire, di capire se è il momento di nuotare o affogare, ma il modo migliore per onorare la scomparsa di qualcuno, è continuare a vivere. S.
  • Penso che perdere un amico o una persona cara sia la cosa più brutta che possa capitare nella vita. Specialmente se si perdono in un incidente stradale, perché, magari, fino a due minuti prima stava benissimo e in una frazione di secondo si perde tutto. La gente a volte pensa: “va beh, è successo a quello lì, mica a me.” ed è questo che mi dà fastidio più di tutto, perché potrebbe succedere anche a loro di perdere un figlio o un amico sulla strada; sulla strada non si sa mai! Ogni volta che ti metti in strada, sai che sei partito, ma non sei certo di ritornare. La strada è come la guerra… provoca solo vittime.
  • Bello spettacolo, mi ha fatto pensare molto.
  • E’ stata un’esperienza davvero interessante, mi ha fatta riflettere, e con un po’ di ironia ha espresso la realtà delle cose.
  • Flo’ sei e rimarrai sempre nei nostri cuori, non ci dimenticheremo mai del tuo sorriso e della tua socievolezza. Il tuo ricordo non può rimanere in un tratto di strada maledetto. Flo’ sarà magico.
  • Questo spettacolo è stato bello e mi ha fatto molto riflettere sul pericolo della strada.
  • Non ti conoscevo bene, ma mi è dispiaciuto troppo, proprio come a tutte quelle persone che a te ci tenevano molto. Questo spettacolo non serve per ricordarti, perché noi ti ricorderemo sempre e comunque. Tutti qua ti amavano, e ti amano ancora. Solo che ora tu sei lassù tra gli angeli, tu… Flo’, il piccolo angelo, con gli occhi color del cielo e con quel fantastico sorriso. Ciao Flo’!
  • Secondo me lo spettacolo è stato utile ed è servito a farmi capire che bisognerebbe cominciare a prendere sul serio ciò che dicono i genitori riguardo alla paura e all’ansia
  • Ciao Flo’, sono passati circa cinque mesi dalla tua scomparsa e manchi proprio a tutti, soprattutto ai tuoi genitori.
  • Questo incontro sulle vittime della strada è stato ottimo per la bravura dei due interpreti e per la tematica affrontata, molto vicina a noi giovani.
  • A proposito di questo spettacolo, veramente bello, basato sugli incidenti stradali, dirò che gli incidenti stanno veramente aumentando e bisogna stare seriamente attenti; il vero problema non è l’alcool, ma la fretta di arrivare a destinazione. Un saluto profondo a Flo’.
  • Ho vissuto, grazie a questo spettacolo, tante emozioni che ho passato molte altre volte: impotenza, dolore, rabbia, frustrazione. Gli attori sono stati molto bravi nel loro intento: suscitare nei ragazzi un senso di repressione e consapevolezza del dono più prezioso che abbiamo: la vita! Questa deve essere mantenuta, anche se ci sono dei momenti brutti e di disperazione; la vita, che deve essere protetta con rispetto; la vita, che ti permette di ridere, scherzare, ma anche piangere con i nostri amici; la vita, che ci permette di conoscere il mondo.

«Raccolti per strada, involontarie esperienze automobilistiche» è il singolare titolo di uno spettacolo progettato da Teatro Prova di Bergamo, Artea Teatro Europa di Brescia, Il Cappellaio Matto di Bergamo, con Francesca Poliani e Walter Tiraboschi, Alan e Paolo Poloni,Marco Rossi, Carmela Sangaletti, Dalibor Kuzmanic e Giulia Breno pe la regia di Pietro Arrigoni. La pièce è patrocinata dall'Associazione Nazionale Familiari Vittime della Strada – A.C.I. di Bergamo Provincia di Bergamo – Provincia di Brescia. (notizia de "L'eco di Bergamo, 5 novembre 2009)


CIAO FLO…


Circa cinque mesi fa se n’è andato un ragazzo della nostra scuola, un ragazzo giovane, che non tutti conoscevano.
Un incidente stradale, in moto, gli ha portato via la vita.
Personalmente non mi sono preoccupata troppo di questa tragedia, non conoscevo il ragazzo e anche se, saputa la notizia, mi è dispiaciuto tantissimo, non l’ho vissuta troppo interiormente. Ho visto, però, i volti dei suoi amici e amiche e, facendo il giornalino, ho avuto tra le mani i loro commenti sullo “spettacolo”, Raccolti per strada.
Ne ho letti molti… tanti, come me, dicevano di non aver conosciuto Floryn ma di essersi, comunque, rattristati alla notizia; alcuni, forse un po’ insensibili, hanno considerato lo spettacolo inutile perché non ha detto nulla di nuovo. Non credo fosse quello lo scopo di tali riprese, credo, piuttosto, che il fine fosse quello di ricordare tutte le cose che noi sappiamo e, nonostante ciò, sottovalutiamo. Altri ancora, soprattutto coloro che conoscevano Floryn e coloro che si erano appena affezionati, hanno considerato lo spettacolo utile, bello ma più che altro, con esse hanno rivisto Floryn accanto a loro, hanno rivissuto l’incidente.
Un commento, in particolare, mi ha colpito; non era un giudizio sullo spettacolo, era una riflessione; firmato semplicemente con un’iniziale puntata. Penso che l’abbia scritto una persona per la quale Floryn era davvero importante; c’era scritto di quanto fosse difficile rialzarsi dopo aver perso una persona cara, di quanti sentimenti possano passare nella nostra mente rivivendo quel momento; il desiderio di trovarsi al suo posto per poterlo far restare ancora tra noi; ma una cosa, una piccola frase, alla fine del commento…
Solo continuando a vivere si può onorare la scomparsa di una persona importante”.
Credo sia la cosa più difficile da fare: riprendere a vivere normalmente… non credo si possa dimenticare velocemente un fatto del genere e ritengo forti quelle persone che, pur non dimenticando, continuano a vivere e a sorridere.
Sono forti coloro che, guardando il cielo, riconoscono tra le stelle il viso e gli occhi di Floryn, i suoi occhi chiari e quel sorriso presente in ogni sua foto; quel viso giovane e delicato e, vedendo quel viso, i loro occhi non si riempiano di lacrime, ma brillino felici, riflettendo quella stella che dall’alto li guarda e li protegge.
Sono sicura che in tutti i singoli istanti di ogni giornata Floryn sia accanto alle persone che gli hanno voluto bene, e che gli vogliono bene tutt’oggi, aiutandoli a superare gli ostacoli della vita; aiutandoli a vivere nel migliore dei modi la vita che a lui è stata strappata troppo presto!

                                                                                  Valentina Polini, 4^AL





Partecipate tutti!

Il concorso è finito e il premio è stato vinto da: 
Davide Villa . 
Vedrete il suo lavoro nel prossimo P.O.F.





Polo scolastico di Adro: tramonta il “sole delle alpi”.

È ormai celeberrimo il caso del nuovo Polo Scolastico di Adro. Il complesso è stato ultimato pochi mesi fa, ma, con esso, sono sorti anche circa 700 “soli delle alpi”, simbolo noto a tutti noi come stemma del partito politico Lega Nord. Questo fatto, interpretato da molti come un indirizzamento politico subliminale, ha suscitato immenso scalpore nella cittadina del bresciano, nonché in tutta la nostra penisola. È arrivata dunque l’opposizione del Ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, la quale ha invitato Lancini, sindaco estremista del paese bresciano, a rimuovere tutti i simboli del Carroccio. La richiesta è stata fortemente appoggiata anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e da gran parte della popolazione adrense, la quale si è riunita in petizioni e cortei di protesta. Lancini, tuttora soddisfatto della sua opera, accetta, costretto, l’eliminazione degli stemmi, rispondendo però al ministro con la questione : 'E chi paga?'. Infine, a sancire il definitivo tramonto del “sole delle Alpi”, giunge la sentenza perentoria del giudice di Brescia: lo stemma della scuola di Adro è discriminante perché obbliga i lavoratori a operare in un ambiente politicamente connotato. Inofine la scuola dovrà esporre la bandiera italiana e quella dell'Unione Europea in linea con tutti gli altri istituti del territorio.

Stefano Foresti 4AL


Mettiamo fine a questo tormento


La violenza sulle donne non ha tempo né confini è edematica e non risparmi nessuna nazione o paese industrializzato o in via di sviluppo. I dati che ci sono stati forniti dalle diverse fonti appartengono a tutto il globo sono agghiaccianti; una donna su cinque nella sua vita ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo. La cosa che più aggrava la situazione è che al di la di quello che tutti i giorni viene mostrato dai media il rischio maggiore lo si ha tra i familiari, mariti e padri, amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro. La violenza sulle donne purtroppo si sviluppa in vari modi che vanno dal pestaggio allo stupro e nel peggiore dei casi entrambi. Analizzando ad esempio i dati che ci pervengono dai paesi del terzo mondo ci indicano che la violenza sulle donne si manifesta come una normale componente del tessuto culturale e in alcuni casi non viene neanche ritenuta tale soprattutto dalle vittime. In alcuni paesi in via di sviluppo, picchiare la moglie risulta addirittura nell’ordine naturale delle cose. In Gran Bretagna e Canada, ad esempio, è più probabile che una donna sia violentata dal partner o da un conoscente che da un estraneo. Negli Stati Uniti ogni quindici secondi una donna subisce una violenza e anche qui generalmente è il coniuge. La violenza domestica risponde alla volontà di esercitare potere e controllo sulle donne; per questa ragione l'episodio violento non è quasi mai leggibile come un atto improvviso , ma è quasi sempre un atto premeditato.
Gli stessi aggressori affermano che picchiare è una strategia finalizzata a modificare i comportamenti delle proprie compagne. È brutto sapere che anche qui in occidente, che dovrebbe esserci una mentalità più aperta e più paritaria, ci siano ancora uomini che violentano le donne.
Casi analoghi si hanno nei paesi del terzo mondo. Ma qui il caso è diverso perché la violenza fa parte delle cultura e della mentalità. Infatti il 42% delle donne intervistate in una regione del Kenya viene picchiata regolarmente dal compagno e nella gran parte dei paesi lo stupro da parte del compagno è ancora legale.
In Nepal, circa 10 mila giovani ragazze ogni anno vengono vendute dalle loro famiglie e si preparano a essere avviate sulla strada della prostituzione, il che dimostra che dove è presente la povertà, ogni famiglia è disposta persino a vendere la propria figlia  per pochi spicci a dei trafficanti che distruggeranno ogni loro aspettativa di un futuro migliore.
Questa situazione è assurda e crea indignazione scoprire che ogni anno circa mezzo milione di donne arrivano nei mercati di prostituzione occidentale.
Dalla prostituzione però si può anche arrivare alla mutilazione dei genitali, pratica ancora ampiamente utilizzata in Oriente ed effettuata soprattutto su bambine,anche in tenerissima età ,in condizioni sanitarie abominevoli. Inutile dire che gli effetti sulla salute sono devastanti e colpiscono le donne in ogni momento della loro vita sessuale e riproduttiva. Il numero di donne che ha subito questa mutilazione è inimmaginabile, circa 130 milioni, e i flussi migratori hanno portato questo problema, con le relative conseguenze, anche nelle civiltà occidentali.
Una donna che viene stuprata subisce danni non solo fisici ma anche psicologici e mentali poiché è una cosa molto difficile da dimenticare e in ogni momento il terribile ricordo può tornare in mente; inoltre una donna che subisce questo tipo di violenza difficilmente ritornerà a vivere una normale.
La violenza subita cancella la vita di una donna e anche tutti i suoi sogni per il  futuro. Non sono rari i casi di suicidio.


Le donne scelgono l’amore, non la violenza.
Tanti sono i fattori e i vincoli che trattengono le donne e impediscono loro di prendere in tempi brevi la decisione di interrompere una relazione violenta: la paura di perdere i figli, le difficoltà economiche, l'isolamento, la disapprovazione da parte della famiglia, la riprovazione e la stigmatizzazione da parte della società.
Un uomo che picchia una donna si dimostra solo un debole e un codardo perché infierisce su chi non si può difendere. Qualsiasi tipo di violenza su una donna è una cosa spregevole e chiunque si renda colpevole di ciò merita di provare lo stesso dolore che esso ha provocato.
È mai possibile che nel terzo millennio ci siano ancora persone che ne violentano altre! E poi c’è la certezza della pena? Secondo noi tante, troppe volte nel nostro paese un violentatore resta in circolazione facendo altre vittime. Secondo noi servirebbe una pena sicura e delle leggi più severe nei confronti di questi criminali. Solo così si potrà cominciare a fare ordine e mettere fine a questo orrore. Chi può intervenire per fermare tutto ciò, ha l’obbligo di fare qualcosa affinché questa strage, che lacera la vita delle vittime, arrivi al capolinea.



Caldara Omar
Benigna Pietro
Belotti Andrea
Bellini Michele
IV AITIS
I.S.S. "Serafino Riva" Sarnico




Rifiuti: male nostrum
Inceneritore Brescia

“Dai, svelto, passa!”  “Marcalo, marcalo, non farlo segnare!” “Goal! Goal! Abbiamo vinto!” Sono  le urla divertite dei bambini che, nei pressi di Rio de Janeiro, giocano a calcio all’interno di una discarica di rifiuti, scoperta forse per caso e divenuta un campo di gioco unico e perfetto.  Alla vista di tutto ciò, però,  non rimaniamo troppo stupiti: conosciamo bene la situazione di povertà di alcuni paesi del cosiddetto “Terzo mondo”; tante volte abbiamo visto le immagini della miseria che impera alle periferie delle grandi città; più volte ancora ci hanno parlato degli orfani, dei poveri, dei malati e di come sia difficile la loro vita. Tutto ciò sembra lontano anni luce da noi che ci sentiamo sicuri all’interno delle nostre città così ordinate e moderne. Ma davvero l’immagine dei cumuli dei rifiuti e dei bambini che vi giocano dentro è tanto lontana dalla realtà del nostro paese? Se si pensa alla situazione dei rifiuti in Campania sembrerebbe proprio che il Terzo Mondo ce l’abbiamo in casa. Il problema appare complesso e pertanto una sua analisi risulta doverosa.
Negli ultimi anni, la produzione dei rifiuti è aumentata enormemente: maggiore è l’attività economica e lo sviluppo tecnologico e maggiori sono i rifiuti accumulati e da smaltire.
I rifiuti solidi urbani (RSU) che ogni giorno vengono raccolti nelle città, finiscono nelle discariche o negli inceneritori, dove vengono infine smaltiti. Anno dopo anno, però, l’immondizia aumenta sempre di più, andando a saturare le fosse delle discariche e ad accumularsi ai bordi delle strade che percorriamo tutti i giorni, trasformandosi così in un’emergenza, non solo per l’ambiente e la salute degli individui ma anche per il patrimonio artistico di paesi che, come l’Italia, fanno del turismo uno dei loro punti di forza.
Nel nostro Paese, questo problema è sentito soprattutto in alcune zone del meridione, dove molte discariche non sono in regola e fanno la fortuna di alcuni privati cittadini. Un esempio è quello del complesso di Malagrotta, la discarica più grande d’Europa situata nei pressi di Roma, di proprietà del signor Mario Cerroni che, nel giro di alcuni anni, ha costruito le fondamenta del suo impero dei rifiuti. Qui di giorno in giorno vengono trasportate tonnellate di RSU, una parte delle quali viene smaltita senza tutti gli accorgimenti necessari. Inceneritori e termovalorizzatori, invece, sono un altro paio di maniche: essi si basano sulla combustione dei rifiuti, sfruttando il potere calorifico che si sprigiona da questa reazione per riscaldare una certa quantità di acqua che, passata dallo stato liquido a quello aeriforme, fa muovere le pale di una turbina, producendo elettricità. Come tutti sappiamo però, quando si brucia qualcosa restano anche dei prodotti di scarto, in questo caso ceneri e fumi nocivi che, purtroppo, vengono liberati nell’atmosfera. Brescia ne è un esempio.
Non bisogna meravigliarsi se nei centri abitati accanto ai quali si sono sviluppati questi siti atti allo smaltimento dei rifiuti, scaturiscono delle lamentele - a mio avviso giuste e pertinenti  - o vengono organizzate manifestazioni di protesta!
Ma c’è di più. Se mettiamo a confronto l’Italia con gli altri paesi dell’ UE, specialmente con la Germania, dove ogni anno esportiamo circa 1,3 tonnellate di rifiuti, ci renderemo conto di come il nostro Paese compia a riguardo delle scelte economicamente sbagliate. Per prima cosa, paga la nazione tedesca affinché smaltisca i nostri rifiuti - sottolineiamo nostri – dai quali, al posto di far guadagnare un altro stato, potrebbe invece trarre vantaggio tramite il loro recupero e la successiva rivendita. Perché in fondo si tratta solo di questo, di guadagno e di soldi: soldi che in questo periodo di crisi vengono a mancare, soldi che l’UE aveva stanziato alla Campania per arginare l’emergenza rifiuti e che sono stati sperperati in feste e concerti, soldi che l’Italia potrebbe risparmiare e guadagnare se, prendendo come esempio uno dei tanti modelli positivi che le si propongono, cominciasse a ridurre la produzione di RSU, favorendo la raccolta differenziata e il recupero dei materiali di scarto.
Anche secondo me, per salvaguardare il nostro ambiente e per superare “l’emergenza monnezza”, ciascuno di noi dovrebbe impegnarsi nella differenziazione dei rifiuti. Bisogna puntare una volta per tutte al riciclo, al riutilizzo e alla riduzione alla fonte dei rifiuti, e collaborare attivamente per risolvere una volta per tutte il problema.
Ultimamente sentiamo tanto parlare del “Made in Italy”, di quanto siano scadenti alcuni prodotti importati e di quanto il nostro Paese sia rinomato e invidiato in tutto il mondo per la sua storia e per il suo meraviglioso patrimonio artistico e culturale. Vogliamo proprio diventare famosi anche per i rifiuti che non riusciamo a gestire? Penso allora che sia ora di far fronte alla situazione, per far vedere finalmente quanto vale l’Italia!
Chiara Balducchi, 2AL

E la cattedra dove la mettiamo?



Quell’incredibile giorno il professore, varcando la soglia dell’aula, per un lungo momento vi tenne  la sua suola di docente in sovrana sospensione. In un tremore che non osava più neppure calcare quella terra sconvolta nel proprio ordine naturale, trovò la cattedra mestamente sfrattata dalla sua secolare  collocazione di fronte agli studenti e traslocata alle loro spalle, in ultimissima fila dietro le file dei banchi.
Cos’è questa piazzata?’, stupì il professore più divertito che scandalizzato. ‘Profe, non l’abbiamo piazzata lì noi quella cattedra’, precisarono le voci incrociate degli allievi, ‘stanno solo provando a risolvere il problema dell’allacciamento del nuovo registro elettronico alla rete, la presa per il computer si trova esclusivamente da questa parte, e lì ci hanno spostato la cattedra…’. ‘Ma, scusate,’, osservò lui, ‘e la lavagna invece l’hanno lasciata là… ’. ‘Boh, profe, si vede che quella non si tocca’. ‘Allora, ragazzi, la lavagna è più sacra della cattedra, è più importante leggere che ascoltare...’; ‘Verba volant, scripta manent: ce lo hanno insegnato a scuola!’ replicarono dai banchi. E lui precisò: ‘ Io veramente sono convinto che spesso le parole scritte rimangono, sì, ma ad ammuffire nei cassetti; quelle parlate, invece, sono più vive, occhi negli occhi, faccia a faccia; e adesso che facciamo?’.
Cautamente il docente provò a sedersi al suo nuovo posto. Per non volgergli le spalle, gli studenti si girarono indietro in un’anima sola – cos’è la scuola, in fin dei conti, se non il rivolgersi indietro a cogliere il passato delle precedenti civiltà per costruirvi sopra il proprio futuro? – E, appoggiando ciascuno un gomito sul banco per accomodare meglio l’insolita torsione, familiarmente proclamarono in coro  : ‘Onore al post-sidente, profe!’, ben sapendo quanto a lui avrebbe fatto piacere constatare, in un momento così tragico della sua vita, che i suoi ragazzi conoscevano tecnicamente e rovesciavano fantasticamente l’etimologia di pre-sidente: colui che siede davanti a tutti. Lui, infatti, si commosse.
Poi scese il silenzio. I ragazzi inclinarono il capo sul palmo della mano, pensosi. L’uomo, facendo altrettanto, finì con lo sguardo diretto allo schermo del computer posato su un banchetto a fianco della cattedra, vedendo comparire l’avviso: ‘Attendere, prego’.
D’un tratto, lo interpretò con un codice diverso. ‘Prego’ non gli suonò più come un avverbio, ma come una forma verbale: ‘io prego’; lesse dunque: ‘Attendete un momento, ora sto pregando’.
Ragazzi’, bisbigliò, ‘Il computer sta pregando…’. Si avvicinarono, videro, sorrisero, tornarono ai loro banchi, volgendo le spalle al professore senza più disagio. Tutti, ora, computer, studenti, insegnante, erano rivolti verso la parete opposta, dove,un tempo , stava anche la cattedra e dove ora era rimasta soltanto una lavagna cancellata.                                                                                     
Durò, il silenzio. I maestri erano dispersi. Non c’era più niente da leggere, più nessuno da ascoltare. Ma viveva, di fronte a tutti, un crocifisso.
Ezio Marini 



Ciclomotori… Vietato superare i 45 Km/h

Ormai è diventata quasi una moda, una specie di gara a chi va più veloce.
Non è raro trovarsi oggi sulla strada di fianco a scooter che scheggiano a velocità ben superiore a quella consentita dalla legge.

Ma a quali conseguenze si va incontro se si “trucca”* un motorino?

L’Art. 52/1 del codice della strada definisce i ciclomotori (ovvero i motorini) come veicoli con le seguenti caratteristiche:

-          motore di cilindrata non superiore a 50 centimetri cubici
-          capacità di sviluppare una velocità fino a 45 Km/h

Tali specifiche tecniche devono essere strettamente osservate e non possono essere per nessun motivo modificate.
Sempre il codice della strada Art. 52/4 ribadisce il concetto specificando che tutti i veicoli che superano il limite stabilito sono considerati motoveicoli.
Ciò significa che devono essere assicurati come tali e che il conducente deve essere munito di regolare patente di guida (categoria A), il cui conseguimento è riservato alle persone maggiorenni.

Oltre quindi ai rischi non irrilevanti per la sicurezza stradale, anche le compagnie di assicurazione potrebbero rivalersi sull’assicurato in caso di sinistro per recuperare l’indennizzo pagato.

Vediamo un esempio:

Il Signor Eugenio Rossi stipula una polizza (contratto di assicurazione) con la compagnia Alfa per lo scooter nuovo che ha regalato a suo figlio Alterio di 15 anni.
Alterio, all’insaputa del padre, modifica la marmitta del suo scooter ed è felicissimo di poter viaggiare a 70Km/h.
Dopo poco tempo Alterio, mentre viaggia con il suo scooter, non riesce a frenare per tempo e provoca un sinistro (non che è mancino: sinistro = incidente) danneggiando l’auto della Signora Felicina per 2.000 euro.
Alterio sta bene e i due compilano e firmano subito il modulo di constatazione amichevole in ogni sua parte.
Cosa succederà adesso?
L’assicurazione pagherà?
Chi è il responsabile?
Sì, l’assicurazione pagherà ogni danno alla Signora Felicina ma potrebbe successivamente rivalersi dei 2.000 euro nei confronti del Sig. Eugenio, dato che il ciclomotore aveva al momento del sinistro delle caratteristiche ben diverse da quando era stata stipulata la polizza.
La colpa, come abbiamo visto, è dell’ignaro genitore che ha la responsabilità sul figlio minore il quale è esonerato da tale responsabilità amministrativa ai sensi dell’Art. 2 Legge n. 689/1981

Cambiare le carte in tavola senza comunicarlo all’assicuratore comporta grossi rischi.
Ma questo non è tutto, il codice della strada prevede anche multe piuttosto salate per chi trucca motorini, a rischiare non è solo il proprietario o il conducente ma anche il fabbricante/produttore e commerciante; ecco le sanzioni previste:

-          per chi fabbrica, produce, mette in commercio ciclomotori capaci di superare i 45 Km/h sanzioni da 779 euro a 3.119 euro
-          per chi viene sorpreso alla guida di un ciclomotore che supera i 45 Km/h sono previste sanzioni da 389 a 1.599 euro più il fermo amministrativo** del mezzo per un periodo di 60 giorni e nei casi peggiori si rischia addirittura la confisca*** del mezzo.

Vale davvero la pena di rischiare così tanto?
Leggendo il Vostro precedente articolo “Fatti di Plastica” mi viene da chiedere se anche secondo Voi il concetto non sia più o meno lo stesso:
C’è sempre un artifizio di fondo che però, come sempre, riserva le sue cattive conseguenze che anche in questo caso non sono certo poche.

Per il ragazzo è una questione di velocità, per l’assicurazione è una questione di soldi e per i poveri genitori…sono sempre guai.

Paolo Belussi

Assicuratore, ex allievo corso Igea

PS: Ci terrei a ringraziare chi mi ha dato una mano a recuperare il materiale per la ricerca:

Il Dott. Morbi Pieralberto
La Polizia Municipale di Sarnico

La Redazione ringrazia tutti per la collaborazione.



*”TRUCCARE” (diversamente da quando le donne si mettono smalto e rossetto) indica qualsiasi tipo di intervento – meccanico e non – avente come risultato una maggiore velocità del ciclomotore, senza aumentarne la cilindrata.
Corrisponde a truccare un motorino anche togliere i “fermi” della velocità. 

** FERMO AMMINISTRATIVO è la privazione temporanea del bene che al termine del periodo previsto viene restituito all’avente diritto.

*** CONFISCA è la privazione definitiva del bene che diventa di proprietà dello Stato.



CONCORSO AVIS :TORTA DEL DONATORE
Ingredienti:
Per la pasta:
300 g di farina,80 g di zucchero, 130g di burro, scorza di un limone, lievito, 2 uova.
Per la crema:
250 g di latte, 2 uova, 50g di zucchero, 25g di farina, una bustina di vanillina, 25g di cacao amaro.
Per decorazioni:
frutta fresca: fragole e banane, gelatina e scaglie di cioccolato
Abbiamo deciso di realizzare questa torta con ingredienti che aiutano l’organismo a recuperare le sostanze perdute durante la donazione.
In particolare abbiamo scelto tra i tanti i seguenti ingredienti:
Cacao: Seppur poco dietetico ossia ipercalorico, si può definire senza dubbio nutrizionalmente nobile, tale da non escluderlo da una sana e corretta dieta.
Più nel dettaglio, date le caratteristiche specifiche del prodotto, a nostro parere, risulta importante sottolineare alcuni aspetti essenziali generali del cioccolato:
l’elevato apporto calorico in rapporto al peso ed al volume (540-560 kcal/100 g di prodotto, alta densità energetica), che lo rende molto utile per razioni d’emergenza e di sostegno per lunghe prestazioni fisiche; medio contenuto in proteine (dal 6,5% per il puro al 7,5% per quello al latte);
alto contenuto in zuccheri semplici (dal 49% al 50%), che rende conto del suo alto valore energetico;
buon contenuto dei macroelementi: calcio, magnesio e fosforo (pari rispettivamente in media a 160, 55 e 180 mg % nel prodotto finito);
buon contenuto degli oligoelementi: rame, manganese e ferro, solo per il cioccolato fondente, mentre in quello al latte, per effetto dell’aggiunta dello stesso, essi si riducono, in particolare il ferro; contenuto in vitamine ben rappresentato, sia per le idrosolubili (B1, B2, B6, C), sia per le liposolubili (A, D, E), soprattutto nel cioccolato al latte;
Uova: l'uovo rappresenta per l'uomo un elemento nutritivo di altissimo valore.
Infatti è una fonte concentrata di proteine di origine animale, ricche di aminoacidi solforate pertanto in grado di contribuire in buona parte alla copertura del fabbisogno proteico. Questo è di particolare importanza per i soggetti in età evolutiva, per gli sportivi e gli anziani, per i quali è più difficile assicurare un soddisfacente apporto proteico.
Frutta: fragole e banane
Le fragole, sono buone fonti di acido ellagico, che è un efficace anticancro;  sono antivirali, sono benefiche per il sistema cardiovascolare e contengono grandi quantità di pectina: è una fibra e aiuta la muscolatura intestinale a spingere i residui lungo l'intestino; inoltre lega ed elimina le tossine intestinali, abbassa il colesterolo e favorisce la perdita di peso. Le fragole hanno importanza nutritiva , rinfrescante, diuretica, depurativa, disintossicante, battericida, lassativa e regolatrice delle difese naturali.
Le banane hanno un elevato contenuto di potassio e un elevato contenuto di zuccheri semplici. La banana è inoltre ricca di vitamine (soprattutto A, B1, B2, B6 C, PP) e sali minerali (calcio, fosforo, ferro e potassio). Ha proprietà nutrienti e rimineralizzanti. Il potassio in essa contenuto favorisce l'efficienza del sistema cardiovascolare, e può aiutare a reintegrare le perdite idrosaline e ad allontanare la comparsa dei crampi..
Vogliamo inoltre rivelarvi il nostro ingrediente segreto, che non può mai  mancare e rende veramente unica questa torta: è la generosità.
Il donatore infatti ha  sempre bisogno di questo ingrediente, poiché chiunque dona sangue e aiuta il prossimo in difficoltà compie un atto di generosità, che noi vogliamo sottolineare.

Ilaria Albani, Cristina Belometti, Rossana Piccioli, Michele Ghislanzoni, Corinna Belotti  3AC


Esn in Martas’ company

Esn, European School Network. Sto parlando del progetto che vede coinvolte diverse scuole superiori di 9 paesi europei, tra cui vi è il Serafino Riva di Sarnico.
Un progetto che preferisco presentare come una grande opportunità data a noi studenti. La scuola permette, infatti, di vivere un esperienza indimenticabile; si tratta di uno scambio culturale, che consiste nell’ospitare uno studente proveniente da una della scuole europee coinvolte e di essere poi ospitato dallo stesso.
Lo studente ospitante dovrà garantire al suo ospite vitto e alloggio, preoccupandosi di accompagnarlo nella sua scuola, dove assisterà alle lezioni.
Appena ho sentito parlare di tale opportunità mi sono subito incuriosita. Avrei certamente voluto vivere questa nuova esperienza, ma nel contempo mi spaventava l’idea di intraprendere un viaggio che si prospettava completamente diverso da quelli affrontati in precedenza.
Non era in sé il viaggio in aereo da sola che mi intimoriva, ma  l’idea di dover essere ospitata da una famiglia di cui non conoscevo quasi nulla, se non i nomi dei componenti e il posto in cui vivevano. Oltre a ciò, in famiglia e a scuola avrei dovuto parlare l’inglese per essere compresa.
In realtà quest’ultimo aspetto non influiva quasi affatto sul mio timore, poiché era stato proprio l’utilizzo della lingua inglese, a rendere possibile l’avventura e farla essere particolarmente interessante e affascinante ai miei occhi. Ritengo, infatti, che parlare correttamente l’inglese offra l’opportunità di poter comunicare con la maggior parte della popolazione, e ciò non giova solamente a un futuro lavoro, ma arricchisce particolarmente la persona per via delle molteplici relazioni che si possono instaurare con un numero più alto di persone. Inoltre, si viene a conoscenza di aspetti che appartengono a culture diverse. L’inglese diventa il mezzo, grazie al quale potersi sentire ancora una volta di più cittadini del mondo.
Mi è sempre piaciuto viaggiare sin da bambina, merito anche dei miei genitori che mi hanno permesso di scoprirne la gioia. Volevo affrontare questa nuova avventura, ma ero in parte frenata dalle inutili domande che mi frullavano per la testa, riguardanti la mia nuova e ipotetica famiglia.
Nonostante ciò mi sono messa subito alla ricerca di una possibile ospitante. È passato un anno da quando ho inviato la mia prima e-mail a una ragazza portoghese. All’inizio sembrava avessi trovato la persona giusta, ma poi, per via di motivi scolastici, la mia ospitante non ha più potuto partecipare allo scambio e così sono rimasta a piedi.
Quest’anno ho deciso di ritentare e per mia fortuna ho trovato un’altra ragazza portoghese che, il caso ha voluto si chiamasse Marta, proprio come me.
Sempre tramite e-mail siamo riuscite a metterci d’accordo sulle date della mia permanenza a Palmeila, paesino vicino a Setubal, e della sua qui a Sarnico.
Una volta accordateci sul da farsi, il tempo è passato in fretta ed era già arrivata l’ora di partire. Incuriosita e meno timorosa dell’anno precedente, il 28 Gennaio 2011 mi sono diretta all’aeroporto di Malpensa, dove ho preso l’aereo diretto a Lisbona. Le ore sull’aereo sembravano non terminare più e durante il viaggio fantasticavo su come sarebbe stata questa mia nuova esperienza.
Tre ore dopo ero finalmente arrivata a Lisbona. L’aeroporto era colmo di gente ed io, dopo aver aspettato il mio bagaglio, mi sono diretta verso l’uscita, dove mi avrebbero aspettata Marta e sua madre Luìsa.
Non appena raggiunti gli arrivi, due mani hanno iniziato a salutarmi. Marta e sua madre mi avevano riconosciuta all’istante, e sorridenti, non vedevano l’ora delle presentazioni.
Appena le ho conosciute mi sono subito accorta di come fossero persone solari e con le quali avrei trascorso sicuramente buoni momenti. Mi sono sentita subito a casa.
Per rompere il ghiaccio con il nuovo ambiente, Marta mi ha immediatamente portata nella parte alta e più caratteristica di Lisbona, dove mi aspettava una cena in compagnia di alcuni suoi amici. Questi si sono dimostrati cordiali e una volta presa confidenza con l’inglese, la serata è passata in fretta tra risate e discorsi, grazie ai quali ho iniziato a conoscere alcuni aspetti del mio nuovo paese.
Fortunatamente il week-end portoghese si prospetta più lungo per gli studenti, cosa che difficilmente accade in Italia. La scuola finisce il venerdì e così gli studenti hanno a disposizione il sabato e la domenica. Ciò mi ha permesso di ritornare il giorno seguente a Lisbona, dove ho visitato l’acquario e la parte marittima. Inoltre, fortunatamente ho avuto l’opportunità di partecipare a una festa di  compleanno, per la precisione a quella di Marta. Ho conosciuto così altre persone, con le quali tra un trancio di pizza e l’altro, ho scambiato due chiacchiere. Conclusa la cena abbiamo fatto un giro per i localini di Setubal, caratteristici per la loro piccola dimensione, la loro posizione centrale, e la musica ad alto volume che riempie di suoni i sabati sera.
Un altro giorno era passato e l’adrenalina iniziava a sentirsi sempre di più; mi stavo divertendo e mi sentivo completamente a mio agio anche con le persone che non conoscevo e che inizialmente si mostravano timorose di parlarmi per via della lingua e della loro paura di sbagliare.
La giornata domenicale l’ho passata in compagnia della professoressa d’inglese responsabile del progetto Esn, che si è gentilmente offerta di accompagnarmi per il centro di Lisbona. Qui ho pranzato in un ristorante tipicamente portoghese, dove ho gustato un piatto di carne, vongole e patate. Un piatto delizioso che racchiude in sé i fondamenti della cucina portoghese. In Portogallo vi è una cultura culinaria diversa dalla nostra, che vede l’assenza dei primi e la presenza di piatti unici, in cui si possono trovare insieme del riso, dell’insalata e della carne. Oltre a ciò vi è poi il pesce, tra cui spicca il famoso “ baccalau”, cucinato in molteplici modi.
Tra una via e un museo la giornata si è consumata ed, esausta, dovevo iniziare a pensare alla scuola, che il giorno dopo mi avrebbe aspettata.
La mia nuova scuola si chiamava “ Escola secondaria D. Joao II” e l’indirizzo frequentato da Marta è simile a un liceo scientifico, ma privo di alcune materie tra cui storia e latino. In realtà gli anni di scuola superiore in Portogallo sono solamente tre e durante questi si ha l’alternarsi di alcune materie. Marta frequenta il secondo anno. Il sistema scolastico è completamente diverso. Le ore di lezione durano 75 minuti e sono intervallate da 15 minuti di intervallo, durante il quale gli alunni possono uscire dalla scuola e hanno il tempo di spostarsi da un’aula all’altra, così come fanno i professori. Oltre a ciò, la scuola, a seconda dell’orario, viene frequentata, o solo il mattino, o il pomeriggio o per tutta la giornata, ovvero dalle 8.15 alle 17.30.
La scuola aveva una struttura vecchia, e uso il verbo al passato in quanto questa è stata demolita poco tempo dopo che io fossi partita. Vi erano perciò pezzi di pavimento disconnessi, alcune mura crepate e cosa assai importante, l’assenza di caloriferi, che costringevano gli alunni a intraprendere le lezioni muniti di giacconi e giubbotti.
Nonostante ciò il clima all’interno della classe non era per niente freddo grazie alle risate e al calore delle persone. Anche nella classe di Marta sono stata accolta in maniera molto piacevole. Certo, non ho legato con tutti per via della “timidezza linguistica inglese” dei portoghesi, ma a volte bastano semplici gesti e sorrisi per capirsi al volo.
La settimana è passata in fretta tra le lezioni portoghesi, di cui a volte capivo il significato e a volte no; e proprio quando iniziavo ad abituarmi era già ora di partire. Ho lasciato a malincuore la mia nuova scuola, fatta di tante nuove persone, a cui ho promesso che sarei ritornata  a trovare volentieri.
Gli ultimi 2 giorni li ho impiegati a visitare alcuni paesini come Sintra e Cascais, e ammirando le maestose onde dell’oceano atlantico infrangersi contro le spaventose e affascinanti rocce color terra rossa. Mi rimanevano gli ultimi momenti in compagnia di Marta, Luisa e Rita, la sorella minore, con cui ho passato momenti di assoluta comicità.
Sfortunatamente il 6 Febbraio era arrivato e, una volta abbandonata con tristezza la mia nuova famiglia, mi trovavo sull’aereo a riscrivere su di un quaderno le emozioni e i miei momenti passati insieme alle persone di cui mi accompagna ancora la famosa “saudades”, ovvero nostalgia.

Marta Millauro 4AL