MUSICA







Intervista a Bruno Barcella

Nome? Bruno.

Cognome? Barcella.

Che indirizzo hai frequentato in questa scuola?  Ragioneria (adesso si chiama marketing).

Quando ti sei diplomato? 2009.

A cosa ti è servito il diploma?
Mi sono servite molto le lingue, sono spesso in giro per l'Europa e sono stato 2 volte in America, riuscire a comunicare con persone che non parlano la tua stessa lingua è diventato al giorno d'oggi indispensabile. 
Sicuramente però l'arte di sapersi relazionare, di  riuscire a comprendere e parlare il più correttamente possibile la mia lingua, di poter trarre consigli dal passato e poterli applicare nel presente e il senso di collaborazione e unione che si instaura con i compagni tra i banchi è ciò che di più importante la scuola mi ha dato.

Attualmente cosa fai?
Ho frequentato e concluso con successo il corso di: "Tecnico del suono" alla EMIT (Milano), ora sto finendo il corso di: "Postproduzione audio per il Video" sempre nello stesso istituto.
In Questi 2 anni ho imparato molte nozioni di Acustica, Musica, Tecniche di registrazione audio, sui supporti di registrazione (Nastri, Cd ecc...), sul montaggio audio per il video e sul broadcasting radio.
Oltre a questo sono spesso in tour con il mio gruppo (Miss Chain and the broken heels) o a volte semplicemente come roadie e autista per altre band, spesso straniere, che vengono in tour in Italia. 
Quasi tutti i mesi metto dischi in vari locali tra Bergamo, Brescia e Milano.

Coma mai questo nome?
Astrid, la nostra cantante ha sempre avuto Miss Chain come soprannome, il nome è nato quando ad una festa gli si sono completamente rotti i tacchi delle scarpe... da li ci sono voluti 2 secondi per far nascere i Miss Chain and the broken heels

Con il tuo gruppo giri solo in Italia?
No, ho fatto due tour in America, uno sulla west coast e l’altro sulla east coast ed ho girato svariate volte l'Europa (Germania, Spagna, Francia, Svizzera, Belgio, Austria, Norvegia e Svezia)

Quale strumento suoni nella band? La batteria.

Da quanto la suoni? Da circa 8 anni

Guadagni molto con la musica?
Diciamo che per ora non perdo soldi stando in tour, riesco a comprare dischi da mettere alle serate, metto qualcosina da parte e mi tolgo qualche sfizio, se non mi aiutassero i miei genitori, che credono molto in quello che faccio e avessi un affitto da pagare o una famiglia da mantenere, tutto ciò sarebbe impossibile. 

Come fai a conciliare tutto? Mi organizzo mesi prima.

Quali sono i tuoi gruppi e generi preferiti?
I miei generi preferiti sono la beat music degli anni 60, il Soul, il rock'n'roll, il Garage, Il Punk Rock e la musica indipendente in generale.
Sicuramente i gruppi più importanti per me sono stati: I Ramones, I Beatles e Otis Redding.


Cosa ti aspetti e speri per il futuro?
Credo proprio che continuerò a suonare, mi sto muovendo per riuscire a lavorare in uno studio di registrazione e la cosa sembra andrà in porto.


Conoscevate la storia delle campane?  Eccola qua…da uno che te le suona!

…Un po’ di storia…
Le campane e gli strumenti antichi della bergamasca


La campana è uno strumento musicale, appartenente alla classe degli idiofoni, famiglia degli idiofoni a percussione battente; per quanto riguarda lo strumento occidentale (VIII-IX secolo d.C.), esso è solitamente in bronzo, utilizzato nel mondo cristiano soprattutto per scandire il tempo dai campanili delle chiese o come richiamo per funzioni, particolari ricorrenze ed eventi riguardanti la comunità e viene suonato dai campanari. Le campane si distinguono per il loro suono caratteristico.
Nella zona di Bergamo le campane  hanno avuto sempre un ruolo rilevante soprattutto nella zona della Val Gandino,Val Brembana e in Val Imagna.
Da cosa è composta la campana? Leggete qui:
Battaglio o Batacchio (dal latino "Bataculum", cioè che batte) è un elemento in ferro, sospeso internamente alla campana che, urtando contro gli opposti bordi, la fa vibrare e quindi risuonare. Anticamente veniva assicurato all'asola mediante un nervo di bue o una striscia di cuoio, recentemente vengono usati rinforzi e cavetti in acciaio.
Bocce: pomi (di solito 3) che vengono imbullonati al di sopra del contrappeso nel sistema ambrosiano e sue derivazioni.
Ceppo: struttura anticamente in legno, oggi in ghisa o acciaio, a cui viene fissata la campana basculante.
Isolatore: pezzo di legno che svolge una importantissima funzione in tutte le campane soggette a movimento. Esso è infatti posto fra le maniglie della campana ed il ceppo; assorbe le vibrazioni che arrivano all'estremità superiore della campana, le quali altrimenti verrebbero trasmesse al ceppo superiore.
Maniglie: dette anche anse. Formano la corona superiore, riccioli bronzei che si trovano sopra la campana per collegarla al ceppo (se basculante o movibile) o alla sbarra (se fissa ).
Perni: sono 2 cilindri che sporgono ai lati del ceppo e che, alloggiati nei cuscinetti a sfera, permettono il movimento.
Ruota: viene collegata o a destra o a sinistra del ceppo e della campana. Nella sua gola scorre la corda se la campana è suonata manualmente, oppure una catena lubrificata se è presente un'automazione elettrica. Nelle campane prive di ruota troviamo l'asta.
                                                             
Ci sono vari sistemi per suonare le campane a mano; i principali sono tre:
Sistema a concerto (cioè quando le campane si muovono con due soli tocchi e poi risalgono a bicchiere e suonano formando una scaletta dalla più piccola alla più grande: 1;2;3;4;5;6;7;8. o viceversa o con svariate combinazioni)
Sistema a distesa (quando le campane suonano all’unisono) 


Sistema d’allegrezza (quando un campanaro sale nella cella campanaria, in cima al campanile, e collega le campane a dei tasti, da cinque a dodici a seconda dei campanili, uno per ogni campana e suona brani della tradizione del luogo o brani di repertorio).
Vi si trovano nella zona di Bergamo svariati strumenti oltre alle più famose                       Campane: il baghèt (cornamusa), i flauti della valle Imagna e le campanin in vetro derivati dalle campane.
Il baghèt della media Valle Seriana e Valle Gandino è composto dalla sacca, la "baga", dalla canna del canto la "diana", dai due bordoni detti "orghègn" e dal "bochì", con cui si riempie la "baga".
La "diana" emette otto note, partendo dall'anulare, mentre chiudendo anche il mignolo si ottiene la sensibile. I due bordoni sono così intonati: una ottava sotto la diana per quello piccolo, e due ottave sotto per quello maggiore.
L'ancia della "diana", in canna palustre, è un'ancia doppia ed è chiamata "pìa".
Quella dei bordoni è semplice e viene chiamata "spölèta".
La baga era in pelle di capra o pecora, con il pelo rasato e lasciato all'interno. Veniva ritagliata, piegata su se stessa e poi cucita lungo il bordo inferiore.
Gli strumenti rimanevano quasi sempre all'interno della cerchia dei parenti ed erano i suonatori stessi che provvedevano alla manutenzione ed alle eventuali riparazioni.
La Valle Imagna, valle di artigiani del legno, ha da sempre prodotto oggetti torniti, usati per la vita quotidiana. Accanto a scodelle, taglieri, manici d'utensili, rubinetti per le botti, dalle botteghe artigiane uscivano anche strumenti musicali, come i flauti, che erano poi venduti sulle bancarelle dei mercati e delle fiere.
Prima di salire sul campanile per suonare d'allegrezza occorre imparare i brani su di uno strumento "casalingo", su cui riprodurre i movimenti, che verranno poi ripetuti in maniera più ampia e vigorosa sulla tastiera del campanile. Per fare questo si fa uso di uno strumento conosciuto come "campanine". Queste sono una specie di xilofono, con i risonatori ricavati però da strisce di vetro, che poggiano su due corde tese all'interno di una cassa armonica, che viene poi chiusa con un coperchio. Compreso in questo strumento ci sono i due martelletti ricavati da tappi di sughero infilati in cima ad una molla piatta in acciaio. I martelletti si costruivano anche infilando sempre dei tappi in bacchette di legno, filo di ferro, strisce di canna. Lo strumento delle campanine era sempre costruito dagli stessi campanari ed è da considerarsi uno strumento "povero", perché si faceva utilizzando  materiale di recupero. Su di questo cristallofono non vi sono i limiti imposti dalle dimensioni come sulla cima del campanile, per cui si poteva preparare strumenti con una estensione superiore a quella della campana che era solo su poche note. Con questo strumento si potevano così formare anche delle ridotte orchestrine con chitarra, mandolino, fisarmonica… Io faccio parte di questo gruppo di amici (che al contrario di come si pensa è molto numeroso). La federazione campanari bergamaschi promuove e protegge la cultura campanaria della zona e il mantenimento dei sistemi manuale ed elettrico; io penso solo che queste percussioni o campane, come dir si voglia, meritino un riconoscimento maggiore di quello attuale e a proposito la F.B.C. (Federazione Bergamo campanari) si sta impegnando al meglio e sta provvedendo a portare in Parlamento un Disegno Legge  sulla promozione del suono delle campane, che prevede l’attivazione di un fondo per tutti i campanari italiani e per tutte le federazioni presenti sul territorio e  una tutela di tutti i campanili con leggi che impediscano la completa rimozione dei sistemi manuali. (per info visitate il sito www.campanaribergamaschi.net)
 Patelli Paolo