giovedì 12 maggio 2011

150 ANNI UNITA' D'ITALIA: l'unità in gita....

Perché ricordare?
In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, anche nella nostra scuola non si è rimasti indifferenti: è stato organizzato per le classi 3AL, 4AL e 5AL un percorso culturale, che ha toccato alcuni dei punti cardine che rappresentano l’unificazione del Paese, dalla Reggia di Venaria alla Torre di San Martino, a quella di Solforino. Nell’imponente cornice delle Scuderie Juvarriane della Reggia, oltre 350 opere d’arte tracciano un percorso che va dall’antichità alla vigilia del 1861 attraverso le principali "capitali culturali" pre-unitarie: Torino, Firenze, Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Parma, Modena, Napoli e Palermo. Ognuna è stata in diverso modo rappresentativa dei differenti destini e delle particolari identità delle corti e delle città italiane.
Chiunque abbia anche solo sfogliato un manuale di storia o di storia dell’arte sa che tali città hanno conosciuto vicende antiche e gloriose, ognuna segnata da specifici caratteri distintivi che hanno poi contribuito alla formazione culturale e artistica nazionale. Alla vigilia del 1861 si erano date un'auto-rappresentazione che univa vicende storiche, correnti letterarie ed artistiche, destini, attese e speranze che sarebbero poi scaturiti all’appuntamento dell’Unità nazionale.

Un’Unità che, in ogni caso, non ha coinvolto soltanto il versante culturale: il desiderio di liberarsi dalle dominazioni straniere ha, infatti, chiesto il sangue di moltissimi soldati. È il caso, questo, della (purtroppo) famosa battaglia di San Martino e Solferino (24 giugno 1859, Seconda guerra d’indipendenza), sul cui campo rimasero migliaia di morti.
Scrisse un testimone: “Poiché nella notte del 24 nessuno provvide a raccogliere i feriti, molti dei quali perirono in abbandono dissanguati, fra orribili sofferenze, all’alba del giorno seguente quella striscia di terreno, già verdeggiante e ridente di colture, presentava uno spettacolo raccapricciante cosparso di migliaia di corpi umani stroncati, mutilati, doloranti”.
Due torri, una in ognuna delle località, si osservano da lontano, cariche della stessa pesante memoria. Entrambe ospitano affreschi riguardanti episodi risorgimentali e documenti storici, e nei rispettivi complessi comprendono anche due ossari, che conservano resti di più di 2.000 soldati europei.
Ma perché ricordare l’unificazione italiana? Perché è importante per un’Italia che oggi sembra sempre più disorganizzata e divisa nelle sue differenze?
Innanzitutto, la rilevanza di tale avvenimento sta nel fatto che non si tratta di una mera successione di eventi politici, bensì di una storia di persone, di uomini, di Italiani che hanno amato (e che oggi, forse, amano ancora) la storia straordinaria di questa nazione, e quindi il suo popolo, prima e oltre le sue anguste vicende politiche o statuali.


La bandiera Italiana – G. Porto

Se tu potessi vedere
libere a tutti i venti
garrire mille bandiere
di mille diverse genti,
qual d'esse, di qual colore,
farebbe gioire e tremare
il tuo piccolo cuore?
Certo, quella che appare
coi tre colori santi,
Quella che nella morte
baciarono i nostri fanti,
che Dio ci diede in sorte.
E tu andresti piangendo
di gioia e baceresti
il suo magnifico lembo,
le sue tre sante vesti.
La distingui tra mille,
nobile, fiera e materna:
ti colma le pupille
la sua bellezza eterna
col bianco dei nevai,
col rosso dell'amore,
col verde dei lauri che mai
vien meno. E' il Tricolore.

Ilaria Mussinelli 5AL

Nessun commento:

Posta un commento